8 novembre 2023.
Parlando agli studenti dell’Università del Massachusetts, Penpa Tsering, leader del governo tibetano in esilio, ha recentemente illustrato la situazione all’interno del Tibet.
Il “Sikyong”, presidente eletto dell’Amministrazione Centrale Tibetana, si è rivolto lo scorso mese a un folto gruppo di studenti del prestigioso college di Amherst, nello stato del Massachusetts, e ha loro esposto la situazione all’interno del paese occupato. Dopo avere ampiamente descritto la posizione geografica del Tibet, “tetto del mondo” e “terzo polo” della terra e dopo un lungo excursus storico a dimostrazione che il Tibet è stato sempre separato dalla Cina, Penpa Tsering ha parlato dei continui tentativi della Cina di sradicare la peculiare identità culturale, religiosa e politica del popolo tibetano.
“Possiamo parlare di genocidio culturale – ha affermato -, perché un milione di bambini tibetani sono costretti a frequentare scuole coloniali in cui l’insegnamento è impartito solo in lingua mandarina e gli studenti sono cresciuti e indottrinati nell’ideologia comunista”. “Tuttavia, nonostante i tibetani cerchino di opporsi al giogo cinese inscenando pacifiche dimostrazioni di protesta culminate nell’autoimmolazione di centocinquanta martiri, la nostra priorità è la pace. Per questo non cerchiamo l’indipendenza, il problema non è chi esercita il governo ma come il governo viene esercitato. Se volessimo la guerra saremmo dei perdenti. Il Tibet ci offre l’esempio di come risolvere i conflitti con la non-violenza. Il ricorso alla violenza è ormai qualcosa di obsoleto”.
Fonte: tibet.net