26 febbraio 2024.
Oltre 170 delegati provenienti da 44 Paesi si sono riuniti a Bruxelles per discutere la grave situazione in cui versa il Tibet
L’evento, articolato in tre giorni, è stato organizzato dal Gruppo di Interesse per il Tibet presso il Parlamento europeo in collaborazione con International Campaign for Tibet. L’Ufficio del Tibet di Bruxelles e il Dipartimento per l’Informazione e le Relazioni Internazionali dell’Amministrazione Centrale Tibetana hanno offerto la loro collaborazione.
Dopo il discorso di apertura del rappresentante Rigzin Choedon Genkhang e la recita della preghiera cerimoniale da parte dei monaci, Mikulas Peksa presidente del Tibet Interest Group presso il Parlamento Europeo ha pronunciato il discorso di benvenuto ringraziando il Belgio per il sostegno alla conferenza.
Hans Gert Pottering, ex presidente del Parlamento europeo, ha tenuto il suo discorso inaugurale. Il dottor Pottering ha dichiarato di amare, in quanto fratelli e sorelle, tutti i popoli del mondo, indipendentemente dalla loro religione, purché siano pacifici e che debba essere difendeso il loro diritto a vivere in pace e a proteggere la loro identità e la loro religione. Ha chiesto l’immediata abolizione del sistema scolastico imposto ai bambini in Tibet. Ha inoltre sottolineato l’importanza che l’Unione Europea, nei suoi rapporti con Pechino, sollevi la questione delle violazioni dei diritti umani in Cina, con particolare riferimento alla situazione tibetana e affronti tutte le questioni relative alle politiche cinesi e ai diritti umani. Ha ribadito l’invito al governo cinese a riprendere i contatti con i rappresentanti di Sua Santità il 14° Dalai Lama.
Durante l’inaugurazione è stato proiettato anche un video messaggio della Vicepresidente del Parlamento europeo, Heidi Hautala.
Nel suo discorso, Kalon Norzin Dolma, Ministro del Dipartimento per l’Informazione e le Relazioni Internazionali (DIIR), ha espresso la sua gratitudine a tutti i partecipanti per il loro forte sostegno e la loro solidarietà al popolo tibetano e alla causa del Tibet. Ha dichiarato che la conferenza aiuterà a formulare e sviluppare strategie coordinate e orientate all’azione per risolvere il conflitto sino-tibetano attraverso il dialogo, come previsto dalla Politica della Via di Mezzo. Ha auspicato che i risultati della conferenza contribuiscano a rafforzare il movimento e il suo sostegno per il ripristino della dignità e dei diritti umani perduti in Tibet.
Il Ministro ha quindi letto il messaggio di Sua Santità il 14° Dalai Lama. Nel messaggio, Sua Santità ha fatto sapere che, nonostante le grandi difficoltà affrontate dal popolo tibetano, la fede e le aspirazioni della maggioranza dei tibetani che risiedono in Tibet sono rimaste forti e incrollabili. Sua Santità si è detto inoltre certo che gli amici e i sostenitori della comunità tibetana continueranno ad assistere e a sostenere la leadership dell’Amministrazione Centrale Tibetana nel suo sforzo per soddisfare le aspirazioni del popolo tibetano.
Penpa Tsering, presidente dell’Amministrazione Centrale Tibetana, ha affermato che il governo in esilio è pienamente impegnato a seguire la saggezza di Sua Santità il 14° Dalai Lama, sia che si tratti della questione politica sia del benessere della comunità in esilio. Il leader politico tibetano ha inoltre sottolineato l’importanza dei tibetani di vecchia generazione nel preparare i giovani ad assumere la responsabilità di portare avanti la lotta tibetana per la libertà. Il Sikyong ha così affermato: “Molti giovani tibetani si sono posti alla guida delle Associazioni tibetane. Molte sono presenti a questa conferenza assieme ai loro presidenti. È stato anche istituito un apposito ‘Voluntary Tibet Advocacy Group’per fornire una piattaforma a tutti i tibetani, in particolare alle giovani generazioni, in grado di fornire loro il supporto necessario per assumere ruoli di leadership”.
Inoltre, per una migliore comprensione dell’indipendenza del Tibet prima dell’illegale occupazione da parte del governo cinese, Penpa Tsering ha raccomandato la lettura delle opere del dottor Michael van Walt van Praag e del professor Lau Han Shiang.
Sono seguite tre sessioni plenarie.
Fonte: tibet.net