2 aprile 2024.
Con l’intento di rafforzare le proprie rivendicazioni territoriali la Cina ha reso noto di avere dato nuovi nomi a trenta località situate al confine con l’India
Il Ministero degli Affari Civili ha reso pubblica il 30 marzo una lista di varie località dello stato indiano dell’Arunachal Pradesh che Pechino, con il nome di Zangnan, considera invece parte della cosiddetta Regione Autonoma Tibetana.
Si tratta di undici aree residenziali, dodici montagne, quattro fiumi, un lago, un passo alpino e una piccola porzione di territorio. I nomi delle località sono scritti in caratteri cinesi, tibetani e nella versione alfabetica romana della lingua mandarina e accompagnati dalle coordinate latitudinali e longitudinali nonché da dettagliate cartine geografiche. Le trenta muove località si aggiungono alle undici ribattezzate il 5 aprile dello scorso anno. Quest’ultima mossa di Pechino acuisce la disputa territoriale tra Cina e India che di fatto risale alla guerra sino indiana del 1962 in seguito alla quale in confine tra i due stati fu definito dalla LAC, la Linea di Effettivo Controllo, che per la lunghezza di 3200 chilometri separa la cosiddetta Regione Autonoma dall’Arunachal Pradesh, dall’Himachal Pradesh e da Ladakh.
La tensione da anni esistente e mai risolta si è recentemente esacerbata in seguito alla visita in Arunachal Pradesh del primo ministro indiano Narendra Modi che ha definito “assurde” le pretese cinesi sollevando immediate proteste da parte del governo cinese. Nell’occasione, gli Stati Uniti si sono apertamente schierati dalla parte di Nuova Delhi esprimendo una ferma opposizione ad ogni tentativo di modifica dello status quo.
International Campaign for Tibet ha reso noto che gli Stati Uniti hanno stanziato una somma complessiva di 23 milioni di dollari a sostegno di diversi programmi riguardanti la preservazione della lingua e della cultura tibetana all’interno della diaspora tibetana. Una parte del finanziamento sarà devoluta alle Organizzazioni non Governative tibetane e all’Amministrazione Centrale Tibetana affinché possa favorire iniziative di assistenza ai rifugiati in India e in Nepal e facilitare la scolarizzazione e la crescita delle prossime generazioni di leader tibetani.
Fonte Phayul