Iniziata tra rigide restrizioni la demolizione del monastero di Atsok

11 giugno 2024.

Con l’assoluto divieto di diffondere immagini sul web e forti limitazioni alla libertà di movimento è iniziata la demolizione del monastero di Atsok

Il complesso monastico, fondato centotrentacinque anni fa, si trova nella Contea di Drakkar, nella regione dell’Amdo. Tibet Watch rende noto che le autorità cinesi hanno vietato agli abitanti della Contea di scattare o condividere sui social media sia foto e video della demolizione del monastero sia immagini della costruzione della centrale idroelettrica di Yangchu. Ai residenti è inoltre vietato visitare il monastero e il previsto luogo di trasferimento dei monaci la cui costruzione è attualmente incompleta. I religiosi risiedono in temporanei alloggi di fortuna mentre le proprietà del monastero sono state stivate in un magazzino nella città di Palkha.

Una fonte tibetana ha riferito che il mese scorso un abitante del villaggio di Dekyi è stato arrestato e detenuto dalla polizia per aver condiviso sulla piattaforma WeChat immagini della demolizione del monastero e una foto del Dalai Lama. Sconosciuta la sua identità e il luogo dove attualmente si trova.

Alla base della demolizione del monastero e del conseguente trasferimento dei monaci figura la realizzazione di un nuovo piano idroelettrico, approvato il 29 novembre 2021 dalla Commissione Nazionale per lo Sviluppo e le Riforme (NDRC), che prevede l’ampliamento della centrale idroelettrica di Yangqu, sul Fiume Giallo, nella regione dell’Amdo. I lavori sono iniziati nel 2022 e dovrebbero essere completati entro la fine dell’anno in corso.

Per due anni i monaci di Atsok hanno chiesto alle autorità cinesi di annullare l’ordine di demolizione del monastero ma, nell’aprile del 2023, il Dipartimento del Patrimonio Nazionale ha dichiarato privi di significativo valore i manufatti e i dipinti murali all’interno del complesso decretandone il totale abbattimento.

Il monastero di Atsok, fondato da Atsok Choktrul Kunchok Choedar nel 1889, ospitava oltre 157 monaci e offriva corsi di formazione religiosa. I tibetani considerano il monastero un luogo inviolabile e la sua sacralità è accresciuta dalle preghiere e dalle pratiche delle generazioni di monaci che per oltre 135 anni si sono succedute al suo interno.

 

Fonte: Phayul