Marostica, 26 giugno – 11 luglio 2010
Sabato 26 Giugno alle ore 19,00
presso il Castello Inferiore di Marostica
sarà inaugurato l’evento
“Faces of TIBET in exile”
fotografie di ALESSANDRO MOLINARI
MAROSTICA. CASTELLO INFERIORE dal 27 GIUGNO all’11 LUGLIO 2010
Inaugurazione 26 giugno ore 19,00 – Alla presenza di Ghesce Lobsang Tenkyong
Orario: 10.00 – 12.00 e 15.00 – 19.00 Chiuso il Lunedì
Programma collaterale:
3 luglio ore 18,30 – incontri conferenziali
8 luglio ore 21,00 – concerto di Luca Bassanese Ex Chiesetta San Marco – organizzato da Sidare onlus.
9 luglio ore 18,00 – incontro con Ghesce Lobsang Pendhe e la sua preziosa esperienza di maestro
9 luglio ore 20,00 – cena tibetana presso agriturismo Corte del Maso
Le parole del Dalai Lama:
Cinquant’anni fa in Tibet, la dura e inflessibile repressione militare cinese e i disordini che si diffusero in tutto
il paese portarono circa centomila tibetani a fuggire e cercare rifugio in India. Il generoso sostegno che
ricevemmo ci fece capire che non avremmo dovuto dedicare tutto il nostro tempo alla ricerca dei bisogni
materiali, ma che potevamo anche dedicarci alla protezione (salvezza, preservazione) della nostra religione,
cultura e alla nostra più profonda identità tibetana. Da un lato diciamo spesso che il nostro futuro giace nelle
mani dei nostri bambini, ma dall’altro lato dobbiamo prende atto del ruolo importante delle generazioni più
vecchie nell’insegnare e dare un esempio. E’ così che i nostri valori morali fondamentali come l’amore e la
compassione, la pazienza e la gentilezza sono stati trasmessi alle generazioni successive.
Il fotografo italiano Alessandro Molinari ha sviluppato un progetto fotografico al fine di ricordare alcuni dei
membri più anziani della comunità tibetana, persone che erano giovani nel 1959, prima che questa
generazione e le sue voci vengano perdute. Alcuni di loro sono stati qui in esilio per cinquant’anni; alcuni altri
ci hanno raggiunto solo dopo aver sopportato una lunga prigionia in Tibet, avendo commesso null’altro
crimine tranne quello di essere ciò che erano: tibetani. Ognuno ha avuto il proprio ruolo e, nonostante le
privazioni subite, i loro ricordi sono privi di rabbia: questo è un omaggio alla compassione, che rappresenta il
nucleo della cultura e dei valori che noi tibetani ci sforziamo di mantenere vivi.
Il XIV Dalai Lama