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Oggi, 53°anniversario dell’Insurrezione Nazionale Tibetana e 4°anniversario delle proteste di massa avvenute in Tibet nel 2008, rendo omaggio alla gente coraggiosa che tanto si è sacrificata per il Paese. Nonostante cinquantatre anni di occupazione da parte della Repubblica Popolare Cinese, lo spirito e il senso dell’identità nazionale dei tibetani rimangono intatti.
In questa occasione, rendo omaggio a Sua Santità il Dalai Lama per la sua visione, la sua guida e la sua benevolenza. Esprimo inoltre il più profondo rispetto e la mia gratitudine alle generazioni dei più anziani che, grazie al loro prodigarsi e al loro incessante impegno, hanno reso possibile nell’arco degli ultimi cinquant’anni la crescita e il dinamismo del nostro movimento.
26 settembre 2011 Link al PDF
To the members of the Fourteenth Assembly of the Tibetan People’s Deputies,
It is common knowledge that ancient Tibet, consisting of three provinces (Cholkha-sum) was ruled by a line of forty-two Tibetan kings beginning with Nyatri Tsenpo (127 BCE), and ending with Tri Ralpachen (838 CE). Their rule spanned almost one thousand years. During that time, Tibet was known throughout Inner Asia as a powerful nation, comparable in military power and political influence with Mongolia and China. With the development of Tibetan literature, the richness and breadth of the religion and culture of Tibet meant that its civilisation was considered second only to that of India.
Oggi celebriamo il 52° anniversario della pacifica rivolta del popolo tibetano contro la repressione della Cina comunista, scoppiata a Lhasa, la capitale del Tibet, nel 1959 e il terzo anniversario delle dimostrazioni non violente che ebbero luogo in tutto il paese nel 2008. Vorrei cogliere questa occasione per rendere omaggio e pregare per quegli uomini e quelle donne coraggiose che hanno sacrificato le loro vite per la giusta causa del Tibet. Esprimo la mia solidarietà a coloro che continuano a subire la repressione e prego per il bene di tutti gli esseri senzienti.