NEPAL: SARÀ IMPEDITA AI TIBETANI OGNI MANIFESTAZIONE ANTICINESE

arresto a KTMKathmandu, 8 settembre 2009. Prima di lasciare Kathmandu alla volta della Cina, il Ministro degli Esteri nepalese, signora Sujata Koirala, ha dichiarato alla stampa che è sua intenzione rassicurare Pechino circa la fedeltà del suo governo alla politica dell’unità della Cina e convincerla che ai tibetani non sarà consentito di usare il territorio nepalese per manifestazioni di protesta o azioni anticinesi.

RIFLESSIONI: TIBET E POLITICA

di Riccardo Zerbetto

3 settembre 2009. Il quesito è semplice e complesso insieme: a chi sta a cuore la “causa” tibetana, alla Destra o alla Sinistra?

Il fatto che il popolo tibetano fosse governato da un sistema monastico lamaista di stampo aristocratico e che la Cina di Mao Tze Dong lo avrebbe “liberato” da tale sistema feudale crea di per sé una discriminante di base. E’ pur vero che la scarsa opposizione del Dalai Lama alla ingerenza del Partito democratico cinese ed anzi la sua strenua fede nella possibile integrazione nel sistema politico dell’Occupante viene spesso interpretato – stando anche a dichiarazioni dello stesso leader politico-religioso del Tibet –  come un sostanziale consenso ad un sistema più “democratico”. Molteplici sono ancora le sue espressioni a sostegno di un progressivo processo di democratizzazione delle forme di governo del popolo tibetano.

LA VISITA DEL DALAI LAMA A TAIWAN

Dalai Lama a Shiao Lin1 settembre 2009. I devastanti effetti del tifone Mokarot che, all’inizio del mese di agosto ha colpito l’isola di Taiwan provocando la morte di almeno 571 persone, hanno costretto il presidente taiwanese Ma Ying-jeou, subissato dalle critiche per il ritardo e l’inefficienza nell’invio degli aiuti umanitari, ad accogliere la richiesta del partito d’opposizione, il Democratic Progressive Party, di invitare il Dalai Lama per portare conforto alle famiglie delle vittime. Arrivato sull’isola nella tarda serata del 30 agosto, il leader tibetano si è recato il giorno successivo al villaggio di Shiao Lin (nella foto), ora ridotto a un ammasso di fango e detriti, ed ha pregato assieme ai superstiti della tragedia.

E BRAVO HU JINTAO

Immagine 1July 7th, 2009. Secondo notizie di queste ore (19,30 di martedì 7 luglio 2009), centinaia di donne di etnia uigura hanno manifestato anche questa mattina ad Ürümci, capitale della Regione Autonoma dello Xinjang. Sembra dunque che la rivolta contro il regime coloniale cinese nel Turkestan orientale, esplosa domenica sera, continui e la situazione rimanga assai tesa. Evidentemente i massacri perpetrati dalla brutale repressione cinese, non sono riusciti a placare la collera degli uiguri che dal 1949 subiscono l’occupazione di Pechino. Le stime di ieri, già terribili, che parlavano di oltre 150 morti, un migliaio di feriti e più di 2000 arresti, parrebbero errate per difetto.

PROTESTA PUBBLICA A PECHINO CONTRO LA CENSURA SU INTERNET

Pechino, 2 luglio 2009 (AsiaNews/Agenzie). Rara protesta pubblica a Pechino contro la censura statale su internet. Oltre 1.000 persone si sono riunite ieri, in una apparente riunione conviviale, aderendo all’invito dell’artista Ai Weiwei che aveva chiesto a tutti di boicottare Internet, in protesta per l’entrata in vigore del controverso nuovo filtro “Green Dam” per i computer.