NEPAL: SARÀ IMPEDITA AI TIBETANI OGNI MANIFESTAZIONE ANTICINESE
RIFLESSIONI: TIBET E POLITICA
di Riccardo Zerbetto
3 settembre 2009. Il quesito è semplice e complesso insieme: a chi sta a cuore la “causa” tibetana, alla Destra o alla Sinistra?
Il fatto che il popolo tibetano fosse governato da un sistema monastico lamaista di stampo aristocratico e che la Cina di Mao Tze Dong lo avrebbe “liberato” da tale sistema feudale crea di per sé una discriminante di base. E’ pur vero che la scarsa opposizione del Dalai Lama alla ingerenza del Partito democratico cinese ed anzi la sua strenua fede nella possibile integrazione nel sistema politico dell’Occupante viene spesso interpretato – stando anche a dichiarazioni dello stesso leader politico-religioso del Tibet – come un sostanziale consenso ad un sistema più “democratico”. Molteplici sono ancora le sue espressioni a sostegno di un progressivo processo di democratizzazione delle forme di governo del popolo tibetano.
LA VISITA DEL DALAI LAMA A TAIWAN
E BRAVO HU JINTAO
July 7th, 2009. Secondo notizie di queste ore (19,30 di martedì 7 luglio 2009), centinaia di donne di etnia uigura hanno manifestato anche questa mattina ad Ürümci, capitale della Regione Autonoma dello Xinjang. Sembra dunque che la rivolta contro il regime coloniale cinese nel Turkestan orientale, esplosa domenica sera, continui e la situazione rimanga assai tesa. Evidentemente i massacri perpetrati dalla brutale repressione cinese, non sono riusciti a placare la collera degli uiguri che dal 1949 subiscono l’occupazione di Pechino. Le stime di ieri, già terribili, che parlavano di oltre 150 morti, un migliaio di feriti e più di 2000 arresti, parrebbero errate per difetto.