BRUXELLES: SOSPESO LO SCIOPERO DELLA FAME
Bruxelles, 20 marzo 2009. Lo sciopero della fame dei tre tibetani appartenenti al movimento Tibetan Youth Congress, iniziato il 10 marzo a Bruxelles, è stato sospeso. Ne ha dato comunicazione il presidente dell’organizzazione, Tsewang Rinzin, dopo aver ricevuto dall’ufficio di presidenza del Parlamento Europeo una lettera nella quale era espressa la preoccupazione del Presidente per la salute dei digiunatori ed erano fornite ampie rassicurazioni circa la volontà delle Parlamento Europeo di continuare a prestare la massima attenzione agli sviluppi della situazione tibetana.
BRUXELLES: SCIOPERO DELLA FAME AD OLTRANZA DI TRE TIBETANI
Bruxelles, 18 marzo 2009. Dal 10 marzo tre tibetani, Sonam Rinchen, Thupten Samdup e Namgyal Wangdu (da sinistra, nella foto), hanno iniziato uno sciopero della fame a tempo indeterminato. I tre digiunatori, che siedono in una tenda di fronte all’Ambasciata cinese, chiedono che sia data risposta al Memorandum sulla situazione tibetana sottoposto la scorsa settimana al Parlamento Europeo, alla presidenza dell’Unione Europea, al Segretario generale del Consiglio dell’UE e all’ambasciatore cinese in Belgio.
Le immagini della visita ai digiunatori di Edward McMillan-Scott,Vice Presidente del Parlamento Europeo:
http://www.youtube.com/watch?v=llzxhhCuoc4
http://www.youtube.com/watch?v=llzxhhCuoc4
LHASA: LA POLIZIA CINESE SETACCIA LE ABITAZIONI
Lhasa, 14 marzo 2009. Nella ricorrenza del 14 marzo, primo anniversario della rivolta che lo scorso anno ha infiammato tutto il Tibet, le forze di sicurezza cinesi stanno dando la caccia a “elementi sospetti” compiendo minuziose perquisizioni casa per casa. Il quotidiano South China Morning Post riferisce che, a Lhasa, la polizia ha controllato “ogni albergo, pensione e abitazione”.
DISCORSO DI S.S IL DALAI LAMA IN OCCASIONE DEL 50° ANNIVERSARIO DELL’INSURREZIONE DI LHASA
Dharamsala, 10 marzo 2009
Oggi ricorre il cinquantesimo anniversario della rivolta pacifica del popolo tibetano contro la repressione comunista cinese in Tibet. Dal marzo dello scorso anno, su tutto il territorio sono scoppiate diffuse proteste pacifiche, cui hanno partecipato per la maggior parte giovani nati e cresciuti dopo il 1959, che non hanno visto né vissuto un Tibet libero. Tuttavia, il fatto che siano guidati dalla ferma convinzione di servire la causa di questo paese, trasmessa di generazione in generazione, è motivo di grande orgoglio e sarà fonte di ispirazione per coloro che, nella comunità internazionale, sono fortemente interessati alla questione. Rendiamo omaggio e offriamo le nostre preghiere per tutti i morti e per tutte le persone che sono state torturate e hanno subito tremende atrocità, anche durante la crisi dello scorso anno, per la causa del Tibet, da quando è cominciata la lotta.
PROTESTE IN TIBET, 110 MONACI ARRESTATI
Due giornalisti italiani, dell’Ansa e di Sky Tg24, sono stati fermati dalla polizia per tre ore (http://www.pupia.tv/mondo/notizie/0003028.html)
PECHINO, 9 marzo 2009. Più di 100 monaci del monastero tibetano di An Tuo, nella provincia cinese di Qinghai, sono stati arrestati dopo una manifestazione tenuta in occasione del Capodanno tibetano, celebrato il 25 febbraio.
La notizia è stata riferita da alcuni monaci a due giornalisti italiani, corrispondenti di Ansa e Sky Tg24. I due reporter subito dopo sono stati fermati dalla polizia per tre ore e poi rilasciati. Gli arresti sono stati 109 sui circa 300 monaci che vivono abitualmente nel monastero. I monaci di An Tuo hanno spiegato che domani, cinquantesimo anniversario della rivolta tibetana conclusa con la fuga in India del Dalai Lama, potrebbero verificarsi altre manifestazioni.
PECHINO, 9 marzo 2009. Più di 100 monaci del monastero tibetano di An Tuo, nella provincia cinese di Qinghai, sono stati arrestati dopo una manifestazione tenuta in occasione del Capodanno tibetano, celebrato il 25 febbraio.
La notizia è stata riferita da alcuni monaci a due giornalisti italiani, corrispondenti di Ansa e Sky Tg24. I due reporter subito dopo sono stati fermati dalla polizia per tre ore e poi rilasciati. Gli arresti sono stati 109 sui circa 300 monaci che vivono abitualmente nel monastero. I monaci di An Tuo hanno spiegato che domani, cinquantesimo anniversario della rivolta tibetana conclusa con la fuga in India del Dalai Lama, potrebbero verificarsi altre manifestazioni.