SERIE DI ESPLOSIONI DI FRONTE AGLI UFFICI DEL PCC NELLA REGIONE CINESE DELLO SHANXI

esplosione26 novembre 2013. Una serie di esplosioni si è verificata alle 7.40 (ora locale) a Taiyuan, capoluogo della regione cinese dello Shanxi, nei pressi della sede del Partito Comunista, in Yingze Street. Le deflagrazioni, almeno sette secondo alcuni testimoni, hanno provocato la morte di una persona e il ferimento di altre otto. L’agenzia Xinhua riferisce che sulla strada la polizia ha trovato sfere d’acciaio e fili elettrici e che l’esplosivo era presumibilmente stato posto in alcuni vasi di fiori davanti agli uffici per Partito.

XINJIANG: DOPO L’ATTACCO A TIENANMEN CADE IL GENERALE CINESE A CAPO DELLA SICUREZZA

Urumqi, 4 novembre 2013 (AsiaNews/Agenzie). Il governo cinese ha rimosso dall’incarico Peng Yong, il generale comunista che di fatto rappresenta la massima autorità militare della provincia occidentale del Xinjiang. Anche se la decisione non ne parla in maniera esplicita, la rimozione è collegata all’attacco terroristico avvenuto lo scorso 28 ottobre nel corso del quale sono morte 5 persone e altre 38 sono rimaste ferite.

PETIZIONE: NO ALL’ELEZIONE DELLA CINA AL CONSIGLIO DI SICUREZZA ONU PER I DIRITTI UMANI

Thubten_Wangchen_129 ottobre 2013. Attraverso il Network Avaaz.org il monaco tibetano Thubten Wangchen, fondatore e direttore della Fondazione Casa del Tibet di Barcellona, lancia una campagna di raccolta firme contro l’elezione della Cina al Consiglio delle Nazioni Unite per i Diritti Umani (UNHRC). Il prossimo 12 novembre gli stati membri delle Nazioni Unite saranno chiamati a votare l’ammissione della Cina all’UNHRC. Valutazioni negative circa il rispetto degli impegni assunti da Pechino in materia di diritti umani sono state espresse lo scorso 22 ottobre 2013 da numerosi stati membri dell’organismo ONU nel corso della Universal Periodic Review (vedi news del 22 ottobre 2013).

GINEVRA: LA QUESTIONE DEI DIRITTI UMANI IN TIBET SOLLEVATA DA 13 STATI MEMBRI DELL’UNHRC

striscione_UNGinevra, 22 ottobre 2013. Tredici stati membri del Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite hanno espresso critiche nei confronti della Cina, con esplicito riferimento alla situazione all’interno del Tibet, nel corso della Universal Periodic Review (UPR), una procedura condotta da un gruppo di lavoro composto dai 47 stati membri del Consiglio per i Diritti Umani (UNHRC), che ogni quattro anni esamina l’aderenza di tutti i 193 stati membri delle Nazioni Unite agli impegni assunti in questo campo. In data odierna la UPR era chiamata a valutare la posizione della Cina.

PROSEGUE LA REPRESSIONE A DRIRU: UCCISIONI E ARRESTI

DriruDharamsala, 17 ottobre 2013. A distanza di oltre due settimane dall’inizio della repressione resta estremamente tesa la situazione nella Contea di Driru, nella cosiddetta Regione Autonoma Tibetana, dopo il rifiuto da parte della popolazione locale di issare la bandiera cinese sul tetto delle case in occasione del 64°anniversario della fondazione della Repubblica Popolare. Le immagini arrivate dal Tibet (nelle foto) documentano la massiccia presenza della polizia armata e delle forze paramilitari in marcia verso la Contea.