IL GOVERNO INGLESE CHIEDE ALLA CINA DI SOSPENDERE L’ESECUZIONE DI DOLMA KYAB

Dolma_KyabDharamsala, 4 settembre 2013. William Hague, Segretario di Stato inglese agli Affari Esteri, ha chiesto ieri al governo cinese la sospensione della condanna a morte sentenziata il 17 agosto nei confronti di Dolma Kyab (nella foto), marito di Kunchok Wangmo, la donna tibetana di trentuno anni immolatasi con il fuoco a Taktsa, Contea di Dzoege, nella regione di Ngaba, il 13 marzo 2013. “Chiediamo alle autorità cinesi la commutazione della sentenza e la sospensione dell’esecuzione”, ha dichiarato Hague alla Camera dei Comuni, auspicando un “processo libero e conforme agli standard internazionali”.

CINA: SI MOLTIPLICANO IN TUTTO IL PAESE GLI ARRESTI DEGLI ATTIVISTI

XuNew York, 2 settembre 2013. Secondo Human Rights Watch, il governo cinese ha avviato un giro di vite a livello nazionale contro ogni forma di dissenso nei confronti del regime a partito unico. Dal febbraio 2013, il governo ha arbitrariamente arrestato almeno 55 attivisti, ha preso in custodia critici e opinionisti di spicco, ha aumentato i controlli sui mezzi di comunicazione sociale, sulla libertà di espressione in rete e sull’attivismo pubblico, riducendo considerevolmente lo spazio a fatica conquistato dalla società civile cinese nel corso di questi ultimo anni.

KATHMANDU: TELECAMERE CINESI CONTROLLANO I RIFUGIATI. QUATTRO TIBETANI ARRESTATI: INTENDEVANOCHIEDERE LA LIBERAZIONE DI TENZIN DELEK RINPOCHE

Tenzin_DelekDharamsala, 31 luglio 2013. Nel tentativo di porre fine alle attività “anti cinesi” e alle richieste di“libertà per il Tibet”, la polizia nepalese ha installato nella capitale, soprattutto nell’area dello stupa di Boudhanath, trentacinque sofisticate telecamere di fabbricazione cinese che garantiscono la sorveglianza del territorio nell’intero arco delle ventiquattro ore.

120° CASO DI AUTOIMMOLAZIONE NEL TIBET ORIENTALE

autoimmolato_20_luglio1Dharamsala, 22 luglio 2013. Un nuovo caso di auto immolazione nel Tibet orientale. Kunchok Sonam, un monaco diciottenne del monastero di Thangkor Soktsang, contea di Zoege, nella prefettura autonoma di Ngaba, si è dato la morte con il fuoco la mattina del 20 luglio in segno di protesta contro l’occupazione cinese del Tibet. Con la sua morte, sale a 120 il numero dei tibetani che si sono auto immolati per la libertà del loro paese.