3 giugno 2013. Pechino (AsiaNews). Pechino dà il via a un giro di vite contro gli attivisti, in vista del 24mo anniversario del massacro di Tiananmen. In questi giorni le autorità hanno eseguito perquisizioni a tappeto in tutto il Paese, per controllare l’attività dei dissidenti e prevenire qualsiasi manifestazione in ricordo delle centinaia (forse migliaia) di vittime uccise dall’esercito cinese il 4 giugno 1989. Ieri, il Chinese Human Rights Difender, organizzazione per i diritti umani, ha diffuso un rapporto nel quale denuncia i soprusi delle forze dell’ordine a danno di esponenti di movimenti per la democrazia e dissidenti. Nell’imminenza dell’anniversario, le “Madri di Tiananmen”, l’associazione dei parenti degli uccisi nel massacro, ha diffuso una lettera aperta in cui si critica la politica del presidente Xi Jinping, accusato di tradire le speranze della popolazione sulle riforme politiche e di voler ingabbiare la società tornando a metodi maoisti.