DISCORSO DEL SIKYONG DR. LOBSANG SANGAY NEL 54° ANNIVERSARIO DELL’INSURREZIONE NAZIONALE TIBETANA

Nel 1959, in questo stesso giorno, migliaia di tibetani di ogni categoria sociale e di tutte le tre regioni del Tibet (U-Tsang, Kham e Amdo) si ritrovarono a Lhasa per protestare e opporsi all’invasione cinese e all’occupazione del Tibet. Noi siamo figli di questo tragico quanto storico momento della ricca, peculiare e due volte millenaria storia del Tibet. Oggi siamo qui riuniti per proseguire la coraggiosa lotta iniziata dall’altruistica generazione dei più anziani. Rendiamo omaggio a tutti coloro che hanno sacrificato la loro vita per il Tibet. Il desiderio di libertà che li spinse a dare vita ai memorabili eventi del 10 marzo 1959 è lo stesso che oggi è alla base della nostra lotta per la libertà, la dignità e l’identità culturale.

L’ABATE DI KIRTI AI TIBETANI IN ESILIO: IL TIBET VI CHIEDE AIUTO. IL 10 MARZO A BRUXELLES GRANDE RADUNO DI SOLIDARIETA’

Rinpoche_SvizzeraDharamsala, 4 marzo 2013. Parlando ai membri della Comunità Tibetana in Svizzera (nella foto), Kyabje Kirti Rinpoche, abate del monastero di Kirti in esilio, ha esortato gli esuli ad impegnarsi attivamente per raccogliere il disperato grido d’aiuto dei tibetani all’interno del Tibet. “I tibetani in Tibet chiedono l’aiuto della comunità in esilio”, ha detto l’anziano capo religioso. “Se non rispondiamo con l’azione, chi raccoglierà il loro grido d’aiuto”?

TIBET: UN MONACO SI AUTOIMMOLA A NGABA. CINA: ATTIVISTI CHIEDONO DIRITTI CIVILI E POLITICI

Dharamsala, 27 febbraio 2013. E’ stata confermata la notizia di una nuova autoimmolazione avvenuta nella contea di Ngaba, regione dell’Amdo, lunedì 25 febbraio. Sandag, un monaco del monastero di Dhiphu, si è dato fuoco nella strada principale del distretto, attorno alle 10 del mattino, ora locale. Non si conoscono le condizioni del monaco né si hanno notizie sul luogo in cui ora si trova.

DUE NUOVI CASI DI AUTOIMMOLAZIONE IN TIBET PORTANO A 106 IL NUMERO DEGLI EROI TIBETANI

TsezungDharamsala, 25 febbraio 2013. Altri due giovani tibetani si sono dati fuoco in segno di protesta contro l’occupazione del proprio paese da parte della Cina. Ieri, Phakmo Dhondhup, un monaco ventenne, si è auto immolato nel comprensorio del monastero di Jakyung, al quale apparteneva, situato nella prefettura di Haidong, in Amdo. Oggi, è arrivata notizia dell’autoimmolazione di Tsezung Kyab, 27 anni, che ha sacrificato la sua vita di fronte alla sala di preghiera del monastero di Shitsang, regione di Luchu, attorno alle 13.30, ora locale.