ARRESTI DI MASSA E CONDANNE: LA REAZIONE CINESE ALLE AUTOIMMOLAZIONI

Dolmaphagpa11 febbraio 2013. Nel tentativo di sottrarsi alla responsabilità di essere alla causa dell’ondata di autoimmolazioni che recentemente hanno infiammato il Tibet, il governo cinese sta reagendo con arresti di massa e con una massiccia campagna che dipinge i tibetani come “criminali” e “fanatici religiosi”. Nelle ultime due settimane le autorità cinesi hanno arrestato, nella sola regione di Malho, almeno settanta tibetani, hanno condannato a morte Lorang Konchok, un monaco di 41 anni, e hanno condannato a pene detentive di varia durata altre dodici persone.

HUMAN RIGHTS WATCH DENUNCIA LA REPRESSIONE IN TIBET. SEI TIBETANI CONDANNATI PER “OMICIDIO INTENZIONALE”

repressione_in_tibet6 febbraio 2013. Nel suo rapporto annuale, l’organizzazione a difesa dei diritti umani Human Rights Watch (HRW) ha severamente criticato le misure repressive attuate in Tibet dal governo cinese (nella foto, gli studenti del Tibetan Children’s Village di Dharamsala in un momento della rappresentazione della violenza cinese in Tibet). Recita il rapporto: “A causa dell’introduzione, in tutto il paese, della normativa in base alla quale tutti i monasteri devono essere controllati direttamente dai funzionari governativi che stazionano permanentemente al loro interno, la situazione in tutto il paese è estremamente tesa”.

LORANG KONCHOK CONDANNATO A MORTE. NOMINATO IL NUOVO GOVERNATORE DELLA REGIONE AUTONOMA

monaci_per_Kirti31 gennaio 2013. Come riportato nella notizia pubblicata il 28 gennaio, il monaco tibetano Lorang Konchok, sotto processo dal 26 gennaio in un tribunale del Sichuan, è stato oggi condannato a morte dalla corte per aver istigato otto persone ad auto immolarsi. Il tribunale ha condannato il nipote di Konchok, Lorang Tsering, a dieci anni di prigione. Sui due pesa l’accusa di omicidio volontario. Come riporta l’agenzia ufficiale Xinhua, 130 persone hanno assistito al verdetto.

TIBET: ARRESTATO UN MONACO IN SEGUITO A PROTESTA. DUE TIBETANI SOTTO PROCESSO PER “ISTIGAZIONE ALL’IMMOLAZIONE”

Dharamsala, 28 gennaio 2013. Il 27 gennaio le autorità cinesi hanno tratto in arresto un monaco tibetano che aveva inscenato una manifestazione di protesta nel centro di Sertha, nel Tibet orientale. Phuntsok Jugney, vent’anni, aveva chiesto il ritorno del Dalai Lama e gridato slogan contro il governo cinese. Mentre si avvicinava alla città aveva inoltre lanciato dei volantini e fatto sventolare bandiere di preghiera.

UN RAGAZZO TIBETANO MUORE PRIMA DI DARSI FUOCO: AVEVA INGERITO DEL VELENO PER NON CADERE VIVO NELLE MANI DEI CINESI

Jigey_KyabDharamsala, 24 gennaio 2013. Jigjey Kyab, un ragazzo tibetano di soli 17 anni è stato trovato morto a Luchu, sabato 19 gennaio, con il corpo cosparso di kerosene e due fiammiferi in mano. Non è riuscito a portare a compimento il suo atto estremo di protesta perché, prima di darsi fuoco, ha ingerito del veleno nel timore di cadere vivo nelle mani dei cinesi.