di Tenzin Dorjee
Tibetan Political Review – 10 gennaio 2013
Lhakar Karpo”, letteralmente “il Mercoledì Bianco”, è il nome del movimento della resistenza popolare tibetana contro l’occupazione cinese e il conseguente rischio di una totale sinizzazione del paese. Iniziato alla fine del 2008, Lhakar è espressione della volontà del popolo del Tibet di coinvolgere tutta la società, con modalità diverse, in un nuovo tipo di lotta non-violenta. L’articolo, scritto da Tenzin Dorjee, direttore esecutivo di Students for a Free Tibet, è stato pubblicato il 10 gennaio 2013 sulla Tibetan Political Review.
Mentre in questi giorni l’ondata delle auto-immolazioni ha comprensibilmente dominato ogni dissertazione sul Tibet, una forma di resistenza meno tragica sta trasformando il panorama dell’attivismo tibetano. Questa nuova forza è il movimento popolare pan-tibetano conosciuto come Lhakar.
Le prime manifestazioni di Lhakar – il nome viene tradotto di solito come “Mercoledì Bianco” e occasionalmente come “Pura Dedizione” – risalgono al 2008, all’indomani dell’insurrezione nazionale contro il dominio cinese. Quattro anni dopo la sua nascita, Lhakar ha prodotto nei tibetani un totale cambiamento nel modo di intendere l’attivismo grazie all’enfasi posta su tre elementi chiave: la de-collettivizzazione dell’attivismo, la cultura come arma e la non-cooperazione.