NUOVI ARRESTI E PROTESTE IN TIBET

protesta_Kham_2010Dharamsala, 12 giugno 2011. Il 10 giugno, verso mezzogiorno, un monaco appartenente al monastero Tsetsang di Kardze è stato arrestato da un gruppo di funzionari dell’Ufficio di Pubblica Sicurezza dopo una pacifica protesta nella strada principale della città. Tutto si è consumato nel giro di un paio di minuti durante i quali il monaco ha gridato “Lunga vita al Dalai Lama” e ha chiesto la liberazione di alcuni prigionieri politici.

IL KALON TRIPA RISPONDE ALLE CRITICHE SULLA QUESTIONE DEL CAMBIO DELLA DENOMINAZIONE “GOVERNO TIBETANO IN ESILIO”

Dharamsala, 10 giugno 2011. Nel corso della prima sessione del 15° Parlamento, il Primo Ministro uscente, prof. Samdhong Rinpoche, ha respinto le critiche e i dubbi sollevati da molti esuli e gruppi tibetani circa il recente cambio del nome “Governo” in quello di “Amministrazione” Tibetana in Esilio. Va rilevato che, secondo molti osservatori e opinionisti di madrelingua tibetana, il termine contestato, “Driktsuk”, è da tradursi con “organizzazione” o “istituzione” e non con “amministrazione”(NdR).

IL TYC: SIA MANTENUTA LA DENOMINAZIONE “GOVERNO TIBETANO IN ESILIO”

Tibetan_Youth_CongressDharamsala, 8 giugno 2011. Nel corso di una conferenza stampa convocata nella giornata di ieri, 7 giugno (nella foto), il Tibetan Youth Congress ha auspicato che il Parlamento tibetano riveda la sua decisione circa il cambiamento della denominazione di “Governo Tibetano in Esilio” in “Organizzazione del Popolo Tibetano”. Il Parlamento aveva deciso in questo senso al termine dei tre giorni della speciale sessione di lavori terminata lo scorso 30 maggio.

SCRITTORE TIBETANO CONDANNATO A 4 ANNI DI CARCERE

Tashi1Dharamsala, 6 giugno 2011. Lo scrittore tibetano Tashi Rabten è stato condannato dal Tribunale del Popolo di Ngaba a scontare la pena di quattro anni di carcere. La sentenza, emessa dopo un processo a porte chiuse, è stata pronunciata il 2 giugno. Fonti tibetane riferiscono che Tashi Rabten è stato riconosciuto colpevole di “attività sovversive volte a dividere la nazione”.