Ambasciatore USA incontra il Dalai Lama

24 febbraio 2011 (Industan Times). L’ambasciatore USA in India, Timothy J. Roemer, si è intrattenuto per un’ora a colloquio con il Dalai Lama, a Dharamsala. Durante l’incontro, definito “fruttuoso”, sono state discusse numerose “importanti questioni” tra le quali la prosecuzione del dialogo con le autorità cinesi e i problemi ambientali all’interno del Tibet occupato. Accompagnato … Leggi ancora

CINA: OGNI DOMENICA TUTTI IN PIAZZA

protesta_del_gelsomino23 febbraio 2011. In una lettera aperta al Congresso Nazionale del Popolo, gli organizzatori delle “Marce del Gelsomino” chiedono alla popolazione cinese di riunirsi ogni domenica, alle ore 14.00, in luoghi prestabiliti di tredici città della Cina per chiedere che il governo ponga fine alla dilagante corruzione, garantisca l’indipendenza del potere giudiziario e accetti la supervisione del popolo. Nella lettera si chiede alla popolazione “un gesto di non-cooperazione non-violenta” invitando i partecipanti a camminare nei luoghi indicati, guardarsi intorno o fingendo di passare per caso nelle località prescelte.

“IN UN REGNO CONFUSO”: UN ARTICOLO DI TENZIN TSUNDUE

tenzin_tsundue25 Febbraio 1011. Mentre in India le autorità stanno ancora indagando sui presunti casi di acquisto illegale di terreni da parte di alcuni tibetani ed è ancora aperta la questione della destinazione d’uso della valuta straniera trovata negli uffici amministrativi del Karmapa, pubblichiamo l’articolo apparso sull’Hindustan Times del 22 febbraio 2011 a firma di Tenzin Tsundue (nella foto), l’appassionato scrittore e attivista tibetano, noto per le sue posizioni a favore dell’indipendenza del Tibet. Attraverso le sue vibranti parole possiamo capire il punto di vista e i sentimenti di un tibetano sulla vicenda.

LE RIVOLUZIONI “COLORATE” DEL MEDIO ORIENTE E I TIMORI DI PECHINO

arresto_a_ShanghaiWashington, 22 febbraio 2011 (AsiaNews/TJF). Ci sono poche possibilità che una “rivoluzione colorata” (appellativo attribuito dai media internazionali e dai soggetti coinvolti ad una serie di movimenti simili e correlati tra di loro) simile a quella esplosa in Egitto possa diffondersi in Cina nel breve periodo. Eppure questa rivoluzione ha riaffermato l’evidente mancanza di fiducia del Partito comunista cinese, dato l’enorme sforzo profuso per minimizzare gli eventi drammatici avvenuti in Tunisia, Egitto, Giordania e Yemen e i possibili effetti a catena che potrebbero avere in Cina (nella foto un dimostrante arrestato a Shanghai il 20 febbraio).

NEPAL: LA POLIZIA BLOCCA L’ELEZIONE DEI LEADER DI UN GRUPPO TIBETANO

Kathmandu, 18 febbraio 2011 (AsiaNews/Agenzie). La polizia nepalese ha interrotto le elezioni per la leadership del Chushi Gangdruk, un gruppo tibetano in esilio protagonista, in passato, della resistenza anticinese. La decisione sembra essere frutto delle pressioni esercitate dal governo cinese verso Kathmandu. Il raid è avvenuto il 13 febbraio scorso, in concomitanza con la visita di un funzionario del Dipartimento di Stato Usa nella capitale nepalese: il diplomatico intendeva esprimere il “sostegno continuo” del governo statunitense ai rifugiati tibetani nel regno himalayano.