PERQUISITA LA RESIDENZA DEL KARMAPA IN INDIA. LA POLIZIA INDIANA RINVIENE INGENTE QUANTITA’ DI VALUTA ESTERA. SOSPETTI SULL’ATTIVITA’ DEL GRANDE LAMA IN INDIA. E’ UNA SPIA CINESE?

Karmapa-without-Black-Hat_131 Gennaio 2011. La polizia indiana ha arrestato ieri uno degli assistenti del Karmapa Lama, il terzo in ordine di importanza nella linea dinastica buddista, con l’accusa di possesso di denaro sporco. Lo riferisce il quotidiano The Indian Express, secondo il quale l’arresto è avvenuto nell’ambito di un’operazione anti-riciclaggio condotta nel monastero buddista di Gyuto, che si trova nei pressi della città settentrionale di Dharamsala, dove ha sede il governo tibetano in esilio.

Le autorità indiane hanno sequestrato valuta indiana e straniera per circa 560mila euro. Il denaro era nascosto in sei valige nella stanza di Shakti Lama, che è il braccio destro del 17esimo Karmapa, noto come il “Lama dal Cappello Nero” e visto come uno dei probabili candidati alla guida dei tibetani dopo la morte del Dalai Lama.

I MIGLIORI UIGURI

Rebiya_Kadeer_327 gennaio 2010. Rebiya Kadeer, è una delle più note attiviste per i diritti delle donne e per quelli della sua etnia di appartenenza, gli Uiguri. L’etnia, a maggioranza musulmana, risiede nella provincia dello Xinjiang, a nord ovest della Cina, e da tempo chiede a Pechino l’indipendenza. Rebiyia Kadeer, 60 anni, è stata arrestata nel 1999 con l’accusa di aver divulgato all’estero “segreti di stato” e ha trascorso sei anni nelle carceri cinesi. Dagli Stati Uniti, dove ha ottenuto lo status di rifugiata politica, la dissidente si batte instancabilmente per la causa del suo popolo. Sulla sua vita e il suo impegno politico, pubblichiamo questo articolo di Mario Respinti apparso lo scorso 31 dicembre 2010 su “La Bussola Quotidiana” on line e pubblicato in data odierna sul sito della Laogai Research Foundation.

GELO FRA HU JINTAO E IL CONGRESSO USA. “NON CREATE TENSIONI SU TIBET E TAIWAN”

Protesta_a_WashingtonWashington, 21 gennaio 2011 (Repubblica.it). Diritti umani, libertà religiosa, aborti forzati, pirateria industriale, concorrenza sleale, manipolazione del cambio: sottoposto a una raffica di accuse nella sua visita al Congresso degli Stati Uniti, il presidente Hu Jintao ha perso per un attimo il suo proverbiale aplomb. All’ennesima critica sulla sottovalutazione del renminbi è sbottato: “Non è quello il problema, alla radice degli squilibri commerciali sta il fatto che noi siamo più produttivi di voi”.

HU JINTAO NEGLI STATI UNITI. IL BANCHETTO DI STATO, QUELLO ECONOMICO, IL DIGIUNO DEI DIRITTI UMANI

Hu_con_ObamaWashington, 18 gennaio 2011 (AsiaNews/Agenzie). Hu Jintao comincia oggi la sua visita di quattro giorni negli Stati Uniti. È la sua prima visita nella presidenza Obama e forse la sua ultima come presidente cinese, dato che il suo mandato scadrà nel 2013. A differenza di quanto avvenuto nel 2006, con la sua visita al tempo di George W.Bush, questa volta Barack Obama offrirà per il suo ospite un banchetto di Stato alla Casa Bianca. Secondo alcuni pettegolezzi sulla stampa cinese e americana, Hu si era risentito per aver partecipato solo a un “pranzo di lavoro” con l’amministrazione Bush.

Il Kalon Tripa: Il Dalai Lama sarà sempre con i tibetani

14 gennaio 2011 (Phayul). Il Primo Ministro tibetano Samdhong Rinpoche ha tranquillizzato i tibetani sul tema del prossimo ritiro del Dalai Lama dalla scena politica. “A parte alcuni cambiamenti circa i suoi impegni istituzionali nella vita di ogni giorno, Sua Santità ha esplicitamente affermato che continuerà a lavorare per la causa del Tibet perché il … Leggi ancora