RIFLESSIONI SULLA CONVERSAZIONE TRA MARCO PANNELLA E PIERO VERNI A PROPOSITO DELLA QUESTIONE TIBETANA

di Carlo Buldrini

3 maggio 2010. Quello avvenuto a Radio Radicale tra Marco Pannella e Piero Verni – sul tema del Tibet – è stato un utile dibattito. Se fosse stato un incontro di boxe, Pannella l’avrebbe vinto ai punti. Ma non ci sono stati pugni. E’ stato un incontro rigorosamente nonviolento. Piero Verni è stato molto gentile. A volte troppo. Di fronte al florilegio di distorsioni e mistificazioni di Marco Pannella, Verni, solo raramente, ha reagito. Pannella ha potuto così far prevalere dialetticamente la sua nota posizione politica riguardante il Tibet. Una linea politica, nei fatti, filo-cinese e contraria alla volontà e agli interessi del popolo tibetano. Vediamo perché.

QUALCHE CONSIDERAZIONE SUL TERREMOTO, LA DEPORTAZIONE DEI NOMADI, LA MOBILITAZIONE DEI MONACI E IL COLLOQUIO SINO-TIBETANO

29 aprile 2010. Il violento terremoto che due settimane fa ha colpito i territori tibetani della regione del Qinghai offre a Piero Verni lo spunto per una riflessione su quanto è accaduto in quel remoto territorio e per una valutazione politica dell’atteggiamento della dirigenza cinese ancora una volta sorda all’appello del Dalai Lama e della popolazione locale. L’articolo è apparso sul blog di Piero Verni, www.freetibet.eu.

XINING: ARRESTATO NOTO SCRITTORE TIBETANO

arrestatoDharamsala, 26 aprile 2010. A Xining, la capitale della provincia del Qinghai, la polizia cinese ha tratto in arresto lo scrittore tibetano Tagyal che, sotto il “nom de plume” Shogdung, faceva parte dello staff di una casa editrice locale, la Nationalities Publishing House. La notizia è stata pubblicata nel sito The highpeakpureearth.com che ha tradotto due blog apparsi sul sito tibetano www.sangdhor.com.

TIBET: NOTIZIE CONTRASTANTI SUL NUMERO DELLE VITTIME E SULLE OPERAZIONI DI SOCCORSO

earthquake3Dharamsala, 21 aprile 2010. A quasi due settimane dal terremoto, i lama tibetani incaricati della sepoltura delle vittime hanno fatto sapere che i morti sarebbero più di 8000 smentendo i dati forniti dalle agenzie ufficiali cinesi che parlano di 2049 morti e 216 dispersi. Oltre 12.000 i feriti. Parlando con alcuni giornalisti di Hong Kong, un lama tibetano ha dichiarato che, domenica 18 aprile, solo nel suo monastero sono stati cremati 3400 cadaveri.