ESECUZIONI IN TIBET: DICHIARAZIONI DI ALEMANNO, MELLANO E DELLA PRESIDENZA UE
30 ottobre 2009. Riportiamo le dichiarazioni del sindaco di Roma, Gianni Alemanno, del radicale Bruno Mellano e della presidenza dell’Unione Europea in merito all’efferata uccisione di Lobsang Gyaltsen e Loyak e delle condanne a morte sentenziate nell’aprile 2009 nei confronti di altri quattro tibetani.
LHASA: FUCILATI TRE PRIGIONIERI POLITICI
Dharamsala, 21 ottobre 2009. Il movimento GuChumSum, l’organizzazione degli ex prigionieri politici con sede a Dharamsala, ha dichiarato di aver appreso da fonti attendibili che alle ore 11.00 (ora di Pechino) della giornata odierna sono stati fucilati a Lhasa tre tibetani accusati di aver preso parte alle proteste avvenute nel marzo 2008 nella capitale del Tibet.
Il movimento GuChumSum ritiene che uno dei prigionieri uccisi sia Lobsang Tenzin, un tibetano di Lhasa. Gli altri due potrebbero rispettivamente essere una donna della Contea di Nyemo, nelle vicinanze di Lhasa, e un uomo residente nella Contea di Ngaba, nell’Amdo.
PECHINO: TRE NUOVE CONDIZIONI PER LA PROSECUZIONE DEI COLLOQUI SINO-TIBETANI
19 ottobre 2009. Il 22 settembre 2009, una giornalista del quotidiano tedesco online Focus ha intervistato Zhu Weigun, vice ministro del Dipartimento del Fronte Unito per il Lavoro (UFWD) del Partito Comunista Cinese, sulla questione del Tibet e la persona del Dalai Lama.
Nel corso dell’intervista, Zhu ha affermato che la prosecuzione del dialogo sino-tibetano è subordinata a tre nuove condizioni. Nell’ordine, il governo tibetano deve rendere conto delle ragioni per le quali lo scorso anno ha deciso di rinviare i colloqui; in secondo luogo, deve rivedere le linee di condotta alle quali la Cina si oppone fermamente; infine, per consentire la prosecuzione di rapporti amichevoli tra la Cina e le altre nazioni, il Dalai Lama deve porre fine ai suoi viaggi all’estero.
Nel corso dell’intervista, Zhu ha affermato che la prosecuzione del dialogo sino-tibetano è subordinata a tre nuove condizioni. Nell’ordine, il governo tibetano deve rendere conto delle ragioni per le quali lo scorso anno ha deciso di rinviare i colloqui; in secondo luogo, deve rivedere le linee di condotta alle quali la Cina si oppone fermamente; infine, per consentire la prosecuzione di rapporti amichevoli tra la Cina e le altre nazioni, il Dalai Lama deve porre fine ai suoi viaggi all’estero.
REBIYA KADEER: “LA FIERA DEL LIBRO NON DOVEVA ONORARE PECHINO”
Pechino, 19 ottobre 2009 (AsiaNews). “La Fiera del Libro di Francoforte “ha commesso un grosso errore quando ha invitato la Cina come ospite d’onore. Non è giusto dare tanto rilievo a un Paese con così poco rispetto per i diritti umani”. Lo ha dichiarato ieri – ultimo giorno di Fiera – la dissidente Rebiya Kadeer, la leader degli uiguri che vive da due anni in esilio negli Stati Uniti. Secondo la presidente del Congresso mondiale degli uiguri “è semplicemente sbagliato dare il benvenuto a una nazione che, all’ordine del giorno, emette sentenze di morte e calpesta i diritti umani”.
ALTRI SEI CONDANNATI A MORTE PER GLI SCONTRI NELLO XINJIANG
Pechino, 15 ottobre 2009. Sei persone sono state condannate a morte perché riconosciute responsabili delle rivolte scoppiate nello Xinjiang lo scorso luglio. All’inizio della settimana erano stati condannati alla pena capitale altri sei arrestati.
La Corte del popolo di Urumqi (nella foto il palazzo di giustizia presidiato dai militari) ha decretato per tre dei condannati un ritardo di due anni nell’esecuzione della sentenza. Delle quattordici persone sotto processo, tre sono state condannate all’ergastolo e cinque a pene detentive di varia durata.