PECHINO COMMEMORA TIANANMEN CON ARRESTI, SITI INTERNET OSCURATI, CONTROLLI SU TURISTI

tienanmen_3.6.09Pechino, 3 giugno 2009 (AsiaNews/Agenzie). La polizia cinese “commemora” a suo modo il massacro di Piazza Tiananmen: stretto controllo intorno alla piazza, dissidenti arrestati, siti internet oscurati. Intanto il Senato Usa propone di chiedere alle Nazioni Unite un’indagine sui fatti del 4 giugno 1989.
Da ieri la polizia, in uniforme e in borghese, presidia l’intero centro di Pechino, per impedire qualsiasi commemorazione del massacro in cui hanno perso la vita migliaia di dimostranti per la democrazia. Oggi è stato chiuso per 3 giorni “per riparazioni” il mausoleo di Mao Zedong, abituale meta dei turisti.

SOLIDARIETÀ DEI TIBETANI PER LE VITTIME DI PIAZZA TENANMEN

manifestante_a_h.k.jpgDharamsala, 2 giugno 2009 (AsiaNews). Solidarietà dei tibetani verso il movimento democratico cinese del 1989 e sostegno per le sue richieste di libertà, democrazia e rispetto dei diritti umani. Domani 3 giugno il Tibetan People’s Uprising Movement (Tpum) commemorerà i 20 anni dal massacro di piazza Tiananmen, quando l’esercito uccise migliaia di dimostranti pacifici, con varie iniziative. Ci sarà una raccolta di firme durante il giorno e una veglia a lume di candela la notte (nella foto, una manifestante a Hong Kong: sulla mascherina la data della strage).

CENTINAIA DI TIBETANI DIFENDONO IL MONTE SACRO SER NGOL LO

Pechino, 28 maggio 2009 (AsiaNews/Agenzie). Centinaia di tibetani si confrontano da giorni con la polizia a Ser Ngol Lo, nel sottodistretto di Tsangshul del villaggio Lhara (contea di Markham, prefettura di Chamdo), per impedire gli scavi minerari di una  montagna che  per  loro è sacra.
Ser Ngol Lo significa in tibetano “Anno d’oro e d’argento”, qui si svolgono riti propiziatori contro la siccità. Ma le autorità cinesi ritengono esserci ricche miniere d’oro e altri metalli e la ditta Zhongkai Co. è stata autorizzata a fare scavi.

SEI DONNE TIBETANE FERITE A TAWU

Dharamsala, 26 maggio 2009. Sei donne tibetane sono state ferite nella Contea di Tawu (provincia del Sichuan), dopo che la polizia cinese ha aperto il fuoco sulla folla che si era riunita per protestare contro il forzato trasferimento dai luoghi d’origine di decine di migliaia di tibetani per fare posto alla costruzione di una gigantesca diga.