MONASTERO DI KIRTI: DUE MONACI CONDANNATI E UNO ARRESTATO

kirti_monasteryDharamsala, 20 gennaio 2009. Temendo nuove proteste, la Cina sta obbligando i monasteri ad anticipare le cerimonie religiose previste dal calendario tibetano e a festeggiare il Losar, il capodanno tibetano. Le autorità della provincia occidentale del Sichuan hanno ingiunto ai responsabili del monastero di Ngaba Kirti (nella foto) di dare inizio alla celebrazione della “Grande Festa della Preghiera”, il Monlam, e li hanno obbligati a tenere l’annuale sessione di dibattito.

PECHINO: SI FESTEGGERÀ IL “GIORNO DELLA LIBERAZIONE DEI SERVI”.

Pechino, 20 gennaio 2009. I 382 membri del Congresso del Popolo della Regione Autonoma Tibetana hanno deciso all’unanimità l’introduzione di una nuova festività, il “Giorno della Liberazione dei Servi”, che ricorrerà il 28 marzo di ogni anno a ricordo del 28 marzo 1959, giorno in cui il Partito Comunista Cinese annunciò la creazione della Regione Autonoma e la dissoluzione del governo tibetano.

I TIBETANI: NO ALLA CELEBRAZIONE DEL LOSAR

Dharamsala, 18 gennaio 2009. Molti tibetani, sia in Tibet sia in esilio, hanno espresso la volontà di rinunciare alla celebrazione del Losar, il capodanno tibetano, che quest’anno ricorre il 26 febbraio prossimo, e di osservare invece alcuni giorni di lutto in memoria di quanti sono stati uccisi, torturati o imprigionati durante le proteste del marzo 2008.

PECHINO TEME NUOVE PROTESTE NEL 2009. RAFFORZATI I CONTROLLI

soldati-a-lhasaPechino, 12 gennaio 2009. Il 10 marzo 2009 sarà ricordato il 50° anniversario della pacifica insurrezione di Lhasa e della fuga in India del Dalai Lama. Tuttavia, nonostante il significato della ricorrenza, tibetani e analisti ritengono improbabile il verificarsi di imponenti manifestazioni di protesta, simili a quelle avvenute lo scorso marzo 2008, a causa dell’imponenza delle misure di sicurezza in atto in tutto il paese.

Il Memorandum: un progetto politico di autonomia regionale moderato e rispettoso dell’ordinamento costituzionale cinese

di Thomas Benedikter
(Ricercatore presso l’Accademia Europea di Bolzano EURAC)
lhasa-panoramaNel secondo giro degli incontri fra delegati tibetani e governo cinese, svolto in Cina nel luglio 2008, i rappresentanti del Governo in esilio tibetano ha confrontato la parte governativa cinese con il loro ufficiale concetto di “autonomia genuina” per il Tibet all’interno della Cina. Il documento, con chiarezza e coerenza, esprime la piena disponibilità dela parte tibetana di accettare la sovranità cinese a patto che venga istituito un altro tipo di autonomia da estendere a tutti i territori compattamente abitati da tibetani. Si tratta di un progetto politico moderato – ad esempio non si allude minimamente al fondamentale diritto dei popoli all’autodeterminazione – che il Governo in esilio di Dharamsala ritiene compatibile sia con la Costitutione cinese (Cost.) sia con l’attuale “legge quadro sull’autonomia regionale nazionale” (LARN, approvata nel 1984), che disciplina tutti i tipi di autonomia territoriale creati per le minoranze nazionali in Cina. Nel contempo, questo memorandum illustra cosa i tibetani democratici si immaginano sia un quadro politico-giuridico appropriato per salvare la loro cultura e per rispettare i diritti del popolo tibetano come parte dello Stato cinese. Quindi val la pena sintetizzarne gli elementi più importanti.