Brigate Dalai Lama

di Raimondo Bultrini

(da L’Espresso, 4 Dicembre 2008)

Passata la festa, il villaggio dei bambini tibetani di Dharamsala è tornato nella sua routine, mentre qualche chilometro più in basso, tra le strade di McLoad Ganji, un clima di malinconico abbandono segue i giorni dell’eccitazione e della speranza. Poco alla volta si sono dileguati i 500 delegati giunti da tutto il mondo in questa cittadina dell’India per discutere il futuro della lotta contro il nemico cinese. Quello che resta sono i crocicchi di giovani tibetani locali da troppi anni abituati a convivere con l’idea di una vita da esuli lontani dalle loro montagne e dalle loro famiglie.

Dalai Lama: “Scegliamo insieme il nuovo futuro del Tibet”

La lettera del leader tibetano al suo popolo da oggi riunito a Dharamsala, in India
(La Repubblica, 17 novembre 2008)

Nel salutare tutti i tibetani, che stanno in Tibet o fuori, vorrei proporre alcune questioni importanti.
Fin da quando ero molto giovane, mi sono reso conto quanto trasformare la nostra guida in un sistema democratico rivestisse una importanza primaria per gli interessi tibetani a breve e lungo termine.

Tibet, un’assemblea per decidere il futuro

di Fabio Cavalera

(Corriere della Sera, 17 Novembre 2008)

 

“Da quando siamo in esilio abbiamo esercitato le funzioni di un sistema democratico invitando il nostro popolo a esprimere le proprie opinioni su importanti decisioni politiche riguardo il futuro del Tibet. Nel 1993, dopo la rottura dei contatti con la Repubblica Popolare cinese, conducemmo dei sondaggi tra i tibetani in esilio e raccogliemmo dei suggerimenti in Tibet.

Svolta a Dharamsala

di Piero Verni

(da Il Manifesto, Domenica 16 Novembre 2008)

 

“I nostri contatti non hanno portato ad alcun progresso e la colpa ricade interamente sui rappresentanti del Dalai Lama”, afferma un comunicato del Partito Comunista Cinese del 10 novembre. Dopo che negli ultimi giorni lo stesso Dalai Lama aveva in più occasioni espresso la sua amarezza per la assoluta mancanza di risultati nei rapporti con Pechino, sembrerebbe che la lunga e controversa stagione del dialogo tra il leader tibetano e le autorità cinesi sia giunta al capolinea.