Cina, mistero al vertice, sparito futuro leader

di Marco Del Corona

10 settembre 2012, Corriere.it

 

 

Fino a pochi giorni fa il mistero era semplicemente quale fosse la sorte del 18° congresso del Partito comunista: nessuna notizia dell’assise che dovrà plasmare la nuova élite politica della Cina, un appuntamento sì imminente ma sparito dall’orizzonte.
Adesso a sparire è direttamente l’uomo che in quel congresso dovrà ascendere al vertice del partito come segretario generale, dunque numero uno. Xi Jinping è scomparso dai radar pubblici di Pechino. La scorsa settimana due incontri diplomatici di alto profilo – con il segretario di Stato americano Hillary Clinton e con Lee Hsien Loong, primo ministro di Singapore – sono stati cancellati e ieri Xi, che attualmente è vicepresidente della Repubblica e della Commissione militare oltre che membro del comitato permanente del Politburo, non ha ricevuto la premier danese Helle Thorning-Schmidt.

Last Night I Had A Dream.

di Carlo Buldrini

Notizie Radicali – 24.08.2012

 

Last night I had a dream. C’era una grande agitazione tra i tibetani, in Tibet e fuori del paese. Il Kalon Tripa doveva fare un annuncio importante. Rimasi sorpreso. Il primo ministro non sembrava più quello descritto pochi giorni prima dal settimanale L’Espresso: “Alto, atletico, bello come un Gregory Peck”. Il Kalon Tripa appariva adesso basso di statura, sdentato e con le orecchie a sventola. Davanti a sé aveva decine e decine di microfoni delle principali emittenti radiotelevisive del mondo.

Ombre cinesi e fiamme tibetane: la “Politica delle Immolazioni”

Di Piero Verni – 25 giugno 2012

 

 

 

“International Journal of Tantric Studies (IJTS) vol. 8, n. 1 (June 22, 2012)”. (Versione italiana pubblicata in data 25 giugno 2012 sul blog di Piero Verni (www.freetibet.eu

 

 

 

“Visto il deteriorarsi della situazione all’interno del Tibet che a partire dal 2008 ha portato all’aumento dei casi di autoimmolazione da parte di tibetani, siamo costretti a presentare le nostre dimissioni. Inoltre, il Fronte Unito non ha risposto positivamente al ?Memorandum sulla effettiva autonomia del popolo tibetano’ presentato nel 2008 e alla sua ‘Nota’ del 2010. Quindi in questo momento è difficile avere un effettivo dialogo”.
Con queste amare parole, lo scorso 3 giugno hanno rassegnato le loro dimissioni Lodi Gyari e Kelsang Gyaltsen quali inviati del Dalai Lama impegnati in un difficile tentativo di negoziati con esponenti del governo di Pechino, iniziato nel 2002 e bruscamente interrotto nel 2010. Il Kalon Tripa Dr. Lobsang Sangay, capo della “Central Tibetan Administration in exile”, ha accettato con dispiacere le dimissioni dei due inviati.

Il dramma delle immolazioni

di Dacia Maraini

Corriere della Sera – 2 giugno 2012

Quei giovani tibetani votati al sacrificio che Pechino reprime come «terroristi»

Rikyo aveva 33 anni e tre figli. Si è data fuoco davanti al monastero di Jonang Zamthang Gonchen

Una giovane donna tibetana, madre di tre figli, si è data fuoco per protestare contro la Cina colonizzatrice il 31 maggio scorso. Si chiamava Rikyo, aveva 33 anni. Lascia tre figli piccoli, un bambino di 9 anni e due bambine di 7 e 5 anni. Rikyo si è cosparsa di benzina e freddamente si è gettata addosso un fiammifero acceso davanti al monastero di Jonang Zamthang Gonchen, nella contea di Zamthang, nella regione di Ngaba. Anche i cinesi sono rimasti scossi perché Rikyo è la prima madre tibetana che si dà fuoco, dopo una lunga catena di suicidi dimostrativi maschili, trentotto in tutto. Gli ultimi, prima della donna, sono stati due fratelli, Dargye e Tabgye Tseten, due ragazzi dolcissimi, di cui ci rimangono solo alcune foto rubate coi telefonini. Ci si chiede: com’ è possibile che un Paese gigantesco, potente, ricco, sapiente di una antica sapienza, non capisca che questo accanirsi contro un piccolo popolo montanaro che chiede solo un poco di libertà è stupido oltre che vile?