Obama riceve il Dalai Lama. Di nascosto
(Il Giornale – venerdì 19 febbraio 2010)
Obama: “Vedrò il Dalai Lama” Cina: “Un incontro minerebbe relazioni”

Obama-Dalai Lama, la Cina non cede “Fermamente contrari a qualsiasi incontro”

Dialogo? Sì ma fra sordi. Dharamsala, lo spettro di Gorbaciov e l’ipotesi di una nuova Guerra Fredda

Nuova politica per il Tibet: repressione e modernizzazione
(da AsiaNews.it)
Il governo cinese guidato da Hu Jintao ha indurito in maniera significativa la propria politica rispetto al Tibet, in un apparente tentativo di assicurare in quella sensibile provincia il rispetto del proverbiale detto del Partito comunista cinese: “Lungo regno e stabilità perenne”.
A guidare la Regione autonoma del Tibet (Rat) sono stati nominati nuovi dirigenti di provata fede comunista. Nel frattempo, sono stati stanziati dei fondi senza precedenti per aiutare i 6,5 milioni di tibetani che vivono nella regione, così come nelle province confinanti del Sichuan, Gansu e Qinghai. Ma il fulcro dei nuovi progetti di infrastrutture rimane comunque quello di aiutare la migrazione dei cinesi di etnia han. Queste misure multifunzionali sembrano ideate per evitare possibili scontri quando il 75enne Dalai Lama scomparirà dalla scena. Nel frattempo, le prospettive di riaprire un canale di dialogo fra Pechino e il leader spirituale in esilio sono divenute più esili che mai.