TIBET: CALMA NELL’ANNIVERSARIO DEI MOTI
di Beniamino Natale
PECHINO, 14 MARZO 2009 – Anche il secondo anniversario “pericoloso”, quello delle violenze di Lhasa del 14 marzo dell’anno scorso, è passato senza incidenti in un Tibet stretto nella morsa delle forze di sicurezza cinesi. In occasione di questa scadenza – che seguiva di pochi giorni il 50°anniversario della fuga in India del Dalai Lama – residenti di Lhasa hanno affermato che reparti della Polizia armata del popolo (Pap) in assetto antisommossa hanno pattugliato per tutta la giornata la piazza del Barkor e le strade che fiancheggiano il tempio di Jokhang, il più importante della città, teatro l’anno scorso delle manifestazioni sfociate in attacchi contro gli immigrati cinesi e musulmani “hui” da parte di gruppi di giovani tibetani.
PECHINO, 14 MARZO 2009 – Anche il secondo anniversario “pericoloso”, quello delle violenze di Lhasa del 14 marzo dell’anno scorso, è passato senza incidenti in un Tibet stretto nella morsa delle forze di sicurezza cinesi. In occasione di questa scadenza – che seguiva di pochi giorni il 50°anniversario della fuga in India del Dalai Lama – residenti di Lhasa hanno affermato che reparti della Polizia armata del popolo (Pap) in assetto antisommossa hanno pattugliato per tutta la giornata la piazza del Barkor e le strade che fiancheggiano il tempio di Jokhang, il più importante della città, teatro l’anno scorso delle manifestazioni sfociate in attacchi contro gli immigrati cinesi e musulmani “hui” da parte di gruppi di giovani tibetani.
E la bandiera cinese sventolò sul Potala
di Carlo Buldrini
(da Il Secolo XIX, 10 Marzo 2009)
Nonostante la repressione la gente scenderà in strada
Parla Claudio Cardelli, presidente dell’Associazione Italia-Tibet
di Anais Ginori
La Repubblica, 26 febbraio 2009
Roma “Il Dalai Lama è affranto, spaventato. Sa che molti tibetani sono talmente disperati che non hanno più nulla da perdere. E proprio per questo teme che si abbandonino alla violenza e all’estremismo”. Claudio Cardelli ha un filo diretto con Dharamsala, dove vive il governo buddista in esilio. “Sono trent’anni che mi batto per la causa tibetana e non sono mai stato così pessimista” racconta il presidente dell’associazione Italia-Tibet, che ha indetto per il 10 marzo una manifestazione davanti a Montecitorio.
Il 50° anniversario dell’insurrezione tibetana. Le parole del Dalai Lama
Dharamsala, 10 marzo 2009. Oggi è il cinquantesimo anniversario della pacifica rivolta del popolo tibetano contro la repressione della Cina comunista in Tibet. Dallo scorso marzo si sono diffuse pacifiche proteste in tutto il Tibet. La maggior parte dei partecipanti erano giovani nati e cresciuti dopo il 1959, i quali non hanno mai vissuto né visto un Tibet libero. Questi cinquanta anni hanno portato indescrivibili sofferenze e distruzioni alla Terra del popolo tibetano.
Il Dalai Lama 50 anni dopo. “La notte che fuggii dal Tibet”
di Piero Verni (www.freetibet.eu)
(Il Riformista – 10 marzo 2009)
(Il Riformista – 10 marzo 2009)
Proprio in queste ore, esattamente 50 anni or sono, la situazione in Tibet stava per toccare un punto di non ritorno. Lhasa, la capitale, aveva visto più che triplicare in pochi mesi la sua popolazione.