Dalai Lama: “Scegliamo insieme il nuovo futuro del Tibet”

La lettera del leader tibetano al suo popolo da oggi riunito a Dharamsala, in India
(La Repubblica, 17 novembre 2008)

Nel salutare tutti i tibetani, che stanno in Tibet o fuori, vorrei proporre alcune questioni importanti.
Fin da quando ero molto giovane, mi sono reso conto quanto trasformare la nostra guida in un sistema democratico rivestisse una importanza primaria per gli interessi tibetani a breve e lungo termine.

Tibet, un’assemblea per decidere il futuro

di Fabio Cavalera

(Corriere della Sera, 17 Novembre 2008)

 

“Da quando siamo in esilio abbiamo esercitato le funzioni di un sistema democratico invitando il nostro popolo a esprimere le proprie opinioni su importanti decisioni politiche riguardo il futuro del Tibet. Nel 1993, dopo la rottura dei contatti con la Repubblica Popolare cinese, conducemmo dei sondaggi tra i tibetani in esilio e raccogliemmo dei suggerimenti in Tibet.

Svolta a Dharamsala

di Piero Verni

(da Il Manifesto, Domenica 16 Novembre 2008)

 

“I nostri contatti non hanno portato ad alcun progresso e la colpa ricade interamente sui rappresentanti del Dalai Lama”, afferma un comunicato del Partito Comunista Cinese del 10 novembre. Dopo che negli ultimi giorni lo stesso Dalai Lama aveva in più occasioni espresso la sua amarezza per la assoluta mancanza di risultati nei rapporti con Pechino, sembrerebbe che la lunga e controversa stagione del dialogo tra il leader tibetano e le autorità cinesi sia giunta al capolinea.

Il pugno di ferro della Cina sui Tibetani

di Cameron Stewart
(the Australian – 8 Novembre 2008)
soldato_a_lhasaNelle antiche strade di Lhasa, la capitale del Tibet, è in corso questa settimana una dura operazione militare. Al calar della notte, centinaia di militari cinesi armati di fucili e dotati di scudi antisommossa si sparpagliano per le vie di questa città ribelle, istituiscono posti di guardia agli incroci e fanno circolare pattuglie di soldati divisi in gruppi di sei, tre armati di scudi e tre di fucili.

Tibet, il Dalai Lama rinuncia al dialogo con la Cina

di Marco Del Corona
Corriere della Sera, 27 ottobre 2008

Pechino. “Basta. Rinuncio”. Anche il Dalai Lama perde la pazienza o, peggio, la speranza. Niente più tentativi di dialogo con la Cina, sia pure per interposti emissari. Il leader in esilio del Tibet lo ha detto ai suoi sabato a Dharamsala, il suo quartier generale in India. Una resa o una presa d’atto dell’incomunicabilità sostanziale con Pechino. Anzi: tutt’e due le cose insieme.