ALTRI TRE MONACI SI DANNO FUOCO NELLA CONTEA DI SERTHAR: UN MORTO, DUE CON GRAVI USTIONI

tibetano_picchiato_Serthar5 febbraio 2012. Venerdì 3 febbraio altri tre monaci tibetani si sono dati foco a Phuwu, un villaggio a 145 chilometri da Serthar. Uno di loro è morto, due sono sopravvissuti. La notizia è arrivata ai media e alle agenzie dopo oltre ventiquattro ore dall’accaduto a causa del blocco delle comunicazioni imposto dalle autorità cinesi dopo la sanguinosa repressione delle proteste avvenute la scorsa settimana nella regione orientale del Sichuan (nella foto, un tibetano picchiato a Serthar, il 24 gennaio, e – nella foto successiva – trascinato via ormai privi di sensi dalle forze di polizia).

SEGNALI DI RESISTENZA, NON ATTI DISPERATI

Un articolo di Christophe Besuchet

2 febbraio 2012. Pubblichiamo questo interessante e stimolante articolo di Christophe Besuchet che, da un diverso punto di vista rispetto al comune sentire, ci aiuta a dare un senso ai numerosi casi di auto immolazione avvenuti in Tibet. Non si tratta – afferma l’autore – di atti dettati dalla disperazione ma di consapevoli ed eroici atti di resistenza destinati non solo a dare speranza ma anche ad unire e ispirare milioni di tibetani che si battono contro l’oppressione cinese.

Deportati centinaia di tibetani di ritorno da Bodhgaya

Dharamsala 31 gennaio 2012 (TibetNet). Centinaia di pellegrini tibetani di ritorno in Tibet attraverso il Nepal dopo aver partecipato all’iniziazione di Kalachakra officiata a Bodhgaya dal Dalai Lama, sono stati arrestati dalle forze di pubblica sicurezza e deportati in località ignota. Il governo tibetano ha reso noto che attorno alle 10.00 del 31 gennaio (ora … Leggi ancora

LHASA: DIRIGENTE DEL PARTITO COMUNISTA ORDINA PIÙ SEVERI CONTROLLI IN TUTTA LA REGIONE

Dharamsala, 31 gennaio 2012. Nel tentativo di contenere il dilagare delle proteste popolari che nelle ultime settimane hanno infiammato il Tibet orientale, Qi Zhala, capo del Partito comunista di Lhasa, ha chiesto un inasprimento delle misure di sicurezza. Le sue parole, pronunciate nel corso di un’ispezione sulla Qinghai-Tibet Highway, sono state successivamente pubblicate sul sito web del governo della Regione Autonoma.

TIBET ORIENTALE: UNO STUDENTE TIBETANO UCCISO DALLA POLIZIA

Soldati_a_Ngaba3Dharamsala, 29 gennaio 2012. Si chiude oggi una settimana durissima per il Tibet dove, nell’arco di pochi giorni, almeno quattro tibetani sono stati uccisi negli scontri tra la polizia cinese e i manifestanti. Urgyen, uno studente di vent’anni, è stato ucciso venerdì 27 gennaio dalla polizia cinese a Ngaba Bharma Shang, nella prefettura di Kardze, provincia orientale del Sichuan, da un proiettile sparato sulla folla che cercava di impedire l’arresto di Tharpa, un tibetano colpevole di aver affisso dei manifesti in cui si preannunciavano nuove proteste se le autorità governative non avessero posto fine alla repressione.