SUL TIBET VERITÀ, NON PROPAGANDA

21052011427-mini22 Maggio 2011 – In questi giorni a Roma si compie l’ennesima e grossolana operazione propagandistica di Pechino con mostre, spettacoli e dibattiti tesi a dimostrare che in Tibet regnano “felicità ed armonia”.
L’Ambasciata cinese si è scatenata anche sui media con la pubblicazione di un libretto-inserto allegato al settimanale Panorama (come hanno potuto accettare una velina di questa volgarità?) in cui tutta la retorica del Tibet Shan-Gri-La viene proposta nel modo più patinato ai lettori del settimanale che speriamo non così ingenui.

TERMINATO LO SCIOPERO DELLA FAME DEI TRE MEMBRI DEL TYC

Digiuno_fineDharamsala, 19 maggio 2011. Dopo venticinque giorni di digiuno, i tre membri del Tibetan Youth Congress in sciopero della fame a New Delhi hanno posto fine alla loro protesta e sono stati ricoverati all’ospedale (nella foto mentre parlano con i giornalisti prima del ricovero). Il TYC ha fatto sapere di aver maturato questa decisione alla luce delle pressanti richieste formulate da molti gruppi sia all’interno del Tibet sia nella diaspora, da numerose personalità e, in modo particolare, dalle assicurazioni ricevute da rappresentanti dell’Unione Europea.

IL XVII KARMAPA: NON SONO UNA SPIA, LA CINA MASSACRA IL TIBET. IL TESTO INTEGRALE DELLA SUA DICHIARAZIONE

Dharamsala, 19 maggio 2011. Il Karmapa “non è una spia di Pechino” e le accuse in questo senso “non hanno fondamento”. La sua fuga dal Tibet va collegata “alla mancanza di libertà religiosa nella regione imposta da Pechino”, che avrebbe impedito al giovane leader buddista di completare la sua istruzione spirituale. È il senso del messaggio che lo stesso Karmapa ha inviato al mondo lo scorso 2 maggio 2011, nel corso di una sua visita in Ladak, e pubblicato integralmente da AsiaNews il 18 maggio.