CONDANNATO A UNDICI ANNI DI CARCERE IL DISSIDENTE LIU XIAOBO

LiujpgPechino, 25 dicembre 2009. Al termine del processo svoltosi a Pechino, la corte ha condannato il dissidente cinese Liu Xiaobo alla pena di undici anni di carcere e alla privazione dei diritti politici per un periodo di due anni sotto l’accusa di “incitamento alla sovversione del potere dello stato”. Gli avvocati di Liu hanno dichiarato all’organizzazione Human Rights in China (HRIC) di ricusare la sentenza in quanto Liu ha solamente esercitato il proprio diritto alla libertà di espressione. Sembra che Liu ricorrerà in appello.

VENTI UIGURI IN CAMBOGIA RISCHIANO LA DEPORTAZIONE

Phnom Penh, 20 dicembre 2009 (AsiaNews/Agenzie). Il governo cambogiano ha disposto l’espulsione di venti cinesi di etnia uiguri, fuggiti nel luglio scorso dallo Xinjiang durante la repressione contro la minoranza musulmana. Essi avrebbero varcato “illegalmente” i confini e saranno rimpatriati. La decisione si inchina alle pressioni della Cina, che aveva bollato i rifugiati come “criminali”. Attualmente sono detenuti in una prigione della capitale cambogiana, mani e piedi legati e senza cibo.

RILASCIATI SETTE TIBETANI A NYACHUKA. LA SITUAZIONE RIMANE TESA

Dharamsala, 18 dicembre 2009. L’emittente radio Voice of Tibet ha diffuso la notizia del rilascio di sette tibetani arrestati per aver partecipato alle dimostrazioni per la liberazione del monaco Tenzin Delek Rinpoche, iniziate il 5 dicembre scorso nella contea di Nyachuka. Un tibetano in esilio ha dichiarato che i sette rilasciati sono stati brutalmente percossi e che per uno di loro si è reso necessario il ricovero in ospedale a causa di una grave ferita al capo. Almeno altri venti dimostranti sono in stato d’arresto e i tibetani residenti nella zona sospettano che le autorità cinesi trattengano gli arrestati nel timore che la vista dei segni delle percosse e delle torture loro inflitte scatenino atti di rappresaglia da parte di parenti e abitanti della zona. 

PARLAMENTARI DI 16 PAESI CHIEDONO UN IMPEGNO GLOBALE CONTRO IL MUTAMENTO CLIMATICO IN TIBET

Tibetan_plateauDharamsala, 15 dicembre 2009. Trentacinque parlamentari appartenenti a sedici differenti paesi hanno sottoscritto e inviato al presidente della Conferenza ONU sui mutamenti climatici, in corso a Copenhagen, una lettera aperta in cui si chiede ai paesi di tutto il mondo di tenere nella giusta considerazione le implicazioni del cambiamento climatico in atto in Tibet.

L’azione congiunta è parte della Dichiarazione di Roma sul Tibet, adottata al termine della 5° Conferenza Interparlamentare Mondiale svoltasi nella capitale italiana i giorni 18 – 19 novembre 2009. In quell’occasione, gli oltre cento parlamentari convenuti in rappresentanza di trenta diversi paesi stesero la bozza di un documento di denuncia della difficile situazione ambientale tibetana.