IL MASSACRO DI PIAZZA TIENANMEN: APPELLO DEI DISSIDENTI ALLA COMUNITÀ INTERNAZIONALE
Pechino, 8 maggio 2009. Nell’approssimarsi del ventesimo anniversario della repressione seguita alle proteste di Piazza Tienanmen, i dissidenti cinesi hanno chiesto alla comunità internazionale di intervenire presso il governo di Pechino affinché riveda la sua posizione su quanto accadde in quei giorni.
IL DALAI LAMA: LO SPIRITO DI RESISTENZA DEI TIBETANI CRESCE CON L’INASPRIRSI DELLA REPRESSIONE
New York, 3 maggio 2009. Da New York, una delle tappe del viaggio che il Dalai Lama sta in questi giorni compiendo negli Stati Uniti, il leader tibetano ha inviato un messaggio ai compatrioti in Tibet. “Per favore, non fatevi scoraggiare dalla situazione attuale”, – ha detto Tenzin Gyatso – “non dobbiamo cedere”.
Tibet: Torino, Napolitano incontra Dolma Gyari
Torino, 22 aprile 2009 (Adnkronos). Nella sua seconda giornata torinese il capo dello Stato Giorgio Napolitano ha incontrato la vicepresidente del Parlamento tibetano in esilio, signora Dolma Gyari che ha consegnato al presidente della Repubblica una lettera in cui denuncia i recenti arresti e le condanne a morte sentenziate in Cina per chi aveva manifestato … Leggi ancora
SOTTO PROCESSO UN LAMA TIBETANO
Dharamsala, 24 aprile 2009 (AsiaNews – Phayul) – Dura condanna del Centro Tibetano per i Diritti Umani e la Democrazia per il processo a Tulku Phurbu Tsering Rinpoche, cinquantadue anni, iniziato il 21 aprile 2009, il primo intentato contro un leader buddista di grande spicco, accusato di aver preso parte alle proteste del marzo 2008.
LHASA: SENTENZIATA NUOVA CONDANNA A MORTE
Dharamsala, 21 aprile 2009. Penkyi, una giovane donna di ventuno anni della Contea di Sakya (nella foto), è stata condannata a morte dal tribunale di Lhasa perché riconosciuta colpevole di aver concorso ad appiccare il fuoco a due negozi nel centro di Lhasa il 14 marzo 2008. Come avvenuto per Tenzin Phuntsok e Kangtsuk, i due tibetani condannati alla pena capitale lo scorso 8 aprile sotto la medesima imputazione, l’esecuzione della pena è stata sospesa per due anni.