TIBET: SUICIDIO DI UN GIOVANE MONACO

tashi_sangpoDharamsala; 21 marzo 2009. Tashi Sangpo, ventotto anni, residente nel monastero di Golok Ragya, nella contea di Machen, regione del Qinghai, si è tolto la vita gettandosi nel fiume Machu. Nei giorni precedenti il 10 marzo, nel monastero, da giorni sotto il costante controllo della polizia, erano stati trovati numerosi volantini di protesta e una grande bandiera tibetana era stata fatta sventolare sul tetto della principale sala di preghiera. Alcuni monaci erano stati arrestati e il monastero completamente isolato.

BRUXELLES: SOSPESO LO SCIOPERO DELLA FAME

Bruxelles, 20 marzo 2009. Lo sciopero della fame dei tre tibetani appartenenti al movimento Tibetan Youth Congress, iniziato il 10 marzo a Bruxelles, è stato sospeso. Ne ha dato comunicazione il presidente dell’organizzazione, Tsewang Rinzin, dopo aver ricevuto dall’ufficio di presidenza del Parlamento Europeo una lettera nella quale era espressa la preoccupazione del Presidente per la salute dei digiunatori ed erano fornite ampie rassicurazioni circa la volontà delle Parlamento Europeo di continuare a prestare la massima attenzione agli sviluppi della situazione tibetana.

BRUXELLES: SCIOPERO DELLA FAME AD OLTRANZA DI TRE TIBETANI

digiunatori_a_brxBruxelles, 18 marzo 2009. Dal 10 marzo tre tibetani, Sonam Rinchen, Thupten Samdup e Namgyal Wangdu (da sinistra, nella foto), hanno iniziato uno sciopero della fame a tempo indeterminato. I tre digiunatori, che siedono in una tenda di fronte all’Ambasciata cinese, chiedono che sia data risposta al Memorandum sulla situazione tibetana sottoposto la scorsa settimana al Parlamento Europeo, alla presidenza dell’Unione Europea, al Segretario generale del Consiglio dell’UE e all’ambasciatore cinese in Belgio.
Le immagini della visita ai digiunatori di Edward McMillan-Scott,Vice Presidente del Parlamento Europeo:
http://www.youtube.com/watch?v=llzxhhCuoc4

LHASA: LA POLIZIA CINESE SETACCIA LE ABITAZIONI

soldatitibetanoLhasa, 14 marzo 2009. Nella ricorrenza del 14 marzo, primo anniversario della rivolta che lo scorso anno ha infiammato tutto il Tibet, le forze di sicurezza cinesi stanno dando la caccia a “elementi sospetti” compiendo minuziose perquisizioni casa per casa. Il quotidiano South China Morning Post riferisce che, a Lhasa, la polizia ha controllato “ogni albergo, pensione e abitazione”.

PROTESTE IN TIBET, 110 MONACI ARRESTATI

Due giornalisti italiani, dell’Ansa e di Sky Tg24, sono stati fermati dalla polizia per tre ore (http://www.pupia.tv/mondo/notizie/0003028.html)
PECHINO, 9 marzo 2009. Più di 100 monaci del monastero tibetano di An Tuo, nella provincia cinese di Qinghai, sono stati arrestati dopo una manifestazione tenuta in occasione del Capodanno tibetano, celebrato il 25 febbraio.
La notizia è stata riferita da alcuni monaci a due giornalisti italiani, corrispondenti di Ansa e Sky Tg24. I due reporter subito dopo sono stati fermati dalla polizia per tre ore e poi rilasciati. Gli arresti sono stati 109 sui circa 300 monaci che vivono abitualmente nel monastero. I monaci di An Tuo hanno spiegato che domani, cinquantesimo anniversario della rivolta tibetana conclusa con la fuga in India del Dalai Lama, potrebbero verificarsi altre manifestazioni.