18 gennaio 2017. Domenica scorsa la polizia svizzera ha arrestato 32 tibetani che protestavano contro l’arrivo del presidente cinese Xi Jinping nella capitale elvetica per partecipare al 46° Forum economico mondiale in corso a Davos.
Le autorità svizzere avevano limitato la durata della manifestazione alle sole due ore precedenti l’arrivo del leader cinese, previsto per il mezzogiorno di domenica 15 gennaio, e avevano delimitato l’area della protesta circoscrivendola al solo centro della città. La manifestazione, segnata da duri scontri con le forze dell’ordine, è tuttavia proseguita nel pomeriggio: quattordici tibetani sono stati arrestati nelle vicinanze del parlamento svizzero mentre agitavano bandiere e striscioni con la scritta “Tibet libero” e “Non trattate con i criminali”. Altri tibetani erano stati arrestati durante la mattinata per essersi avvicinati all’area di sicurezza contravvenendo agli ordini della polizia. A mezzogiorno un tibetano ha cercato di darsi fuoco ed è stato ricoverato all’ospedale.
Tenzin Nyingbu, presidente della Comunità Tibetana in Svizzera, ha reso noto che nel centro di Berna hanno preso parte alla manifestazione circa ottocento tibetani. “In Tibet la situazione sta peggiorando di giorno in giorno, la nostra gente è oppressa e imprigionata”, ha dichiarato Migmar Dhakyel, portavoce della Comunità. “A Davos i diritti umani sono cancellati”.
E’ di questi giorni una dichiarazione congiunta resa pubblica dai leader di Amnesty International, Avaaz, Greenpeace International, International Trade Union Confederation, Oxfam International e Transparency International che hanno duramente condannato il nuovo clima permissivo nei confronti dei crimini di odio e della discriminazione che sta emergendo in numerosi paesi. Un estratto della dichiarazione dice: “Il nostro messaggio ai leader mondiali che non rispettano i diritti umani è chiaro: le nostre organizzazioni e milioni di persone che ci sostengono, insieme a un ancor più ampio movimento per la difesa dei diritti umani e della giustizia sociale vi sta osservando. Resisteremo a qualsiasi azione ingiusta e faremo in modo che siate chiamati a rendere conto delle vostre azioni”.
Il Financial Times ha pubblicato venerdì il testo d’una petizione attraverso la quale diverse personalità svizzere chiedono al Consiglio federale e al presidente del Forum economico mondiale di Davos che la visita di Xi Jinping sia l’occasione per affrontare la questione del rispetto dei diritti umani in Cina. Nel testo si parla anche di causa tibetana, protezione dell’ambiente e libertà d’espressione.
Fonti: Tibet Post International – Amnesty